Edizione n.17 di mercoledì 15 maggio 2024

Piemonte

Fuga di talenti, il Piemonte tenta il rimpatrio

Solo nel 2011 hanno lasciato l'Italia 27.600 giovani, dei quali 4800 lombardi e 2200 piemontesi - Un miliardo di euro il danno per il Pil nazionale

Il Piemonte ha stanziato circa un milione di euro a sostegno di 100-150 giovani in esperienze formative e di lavoro presso imprese o università estere. Unica condizione, il ritorno in patria. Inoltre aprirà uno sportello per agevolare il rimpatrio e il reinserimento di tutti gli altri giovani emigrati. Misure e servizi fanno parte del pacchetto “Iolavoro per i talenti” presentato il 29 giugno dall'assessore regionale al Lavoro e alla Formazione professionale, Claudia Porchietto.
Indagine web
Alla sperimentazione s'accompagna un'indagine web in collaborazione con la Cattolica di Milano. «A ottobre, ha annunciato il presidente Roberto Cota, saremo in grado di  raggiungere l’intera platea dei giovani emigrati all’estero che desiderino tornare a casa ed essere reinseriti nel nostro mercato del lavoro». Se la domanda supererà le attese, sono già pronte ulteriori risorse.
In Italia, dal 2001 al 2010, l’incidenza dei cittadini laureati sul totale degli espatri è raddoppiata dall’8,3 al 15,9 per cento. Nel 2011 sono stati 27.616 i giovani tra 20 e 40 anni, che hanno lasciato il nostro Paese, 2.200 solo in Piemonte. L'emigrazione ha fatto perdere al Pil nazionale circa 1 miliardo di euro in un anno.
Emorragia impressionante
Nel 2011 se ne sono andati 4.768 lombardi, 2.568 veneti, 2.418 siciliani, 2.197 piemontesi. Secondo il "Rapporto Italiani nel mondo 2012” della Fondazione Migrantes, quasi il 60 per cento degli italiani tra 18 e 24 anni si dichiara disposto a intraprendere un progetto di vita fuori dalla penisola. A essere più sfiduciati sono i 25-34enni. Più le donne che gli uomini, più nel Nord e nel Centro che nel Sud e nelle isole.
La sfiducia aumenta quando il titolo di studio posseduto è più elevato. I principali serbatoi dei giovani talenti in fuga sono le regioni del Nord.
I 20-40enni in uscita dal Paese, la fascia di età più produttiva, rappresentano il 45,54 per cento sul totale degli espatriati. Si ipotizza un 70 per cento di laureati, con un incremento dei "dottori" pari al 40 per cento in sette anni. Al I trimestre 2012 sono 265mila i laureati e post-laureati disoccupati in Italia, di cui poco meno di 40mila quelli in discipline di ambito tecnico e scientifico. 

Le aree protette dei laghi, il Tesoro dei Savoia, italiani all'estero nell'estate dei Sacri Monti di Lombardia e Piemonte

A vetri aperti al Sacro Monte di Varese.jpeg

Concerti, percorsi naturalistici, tappe nell'arte, teatro. Sono solo alcune delle opportunità nei Sacri Monti di Lombardia e Piemonte che i visitatori troveranno nelle prossime settimane. Così gli appuntamenti:

Fino al 30 luglio, a Orta, "Le forme e i colori del silenzio" . Mostre a cura dell­’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e Lago Maggiore.
Fino al 27 luglio, a Varese, "Luini e Maggi: doppia mostra al Camponovo".
Fino al 27 luglio, a Varese, festival "Tra Sacro e Sacro Monte", rassegna di spettacoli teatrali al Sacro Monte di Varese.
Fino al 3 settembre, a Oropa, visite guidate al Santuario, al Sacro Monte, al Cimitero Monumentale, alla Cupola della Basilica Superiore, al Tesoro e agli Appartamenti Reali dei Savoia.
11 e 12 luglio, “Giovani in vetta" a Oropa.
14 luglio, visita guidata serale al Sacro Monte di Varese.
Dal 14 al 16 luglio, “Ritorno a Oropa dei Piemontesi nel mondo", iniziativa dedicata agli italiani all'estero.
22 luglio, visita guidata a vetri aperti al Sacro Monte di Varese.
28 luglio, aperitivo-concerto, "La Traviata" a Casa Pogliaghi di Varese.

Lago Maggiore, ponte musicale di giovani talenti internazionali

Dal 15 luglio al 19 agosto il Festival LagoMaggioreMusica presenta in 18 concerti i vincitori dei più importanti concorsi internazionali
Belgirate - Chiesa Vecchia

Ci saranno quest’anno di nuovo l’Eremo di Santa Caterina del Sasso a Leggiuno e Villa Frua a Laveno (Varese) tra le incantevoli sedi del Festival LagoMaggioreMusica, in programma da sabato 15 luglio a sabato 19 agosto 2017.
Scenari sulla sponda piemontese del lago Maggiore: Casa Usellini ad Arona, Chiesa Vecchia a Belgirate, Chiesa parrocchiale di San Martino, Sala consiliare e Santuario della Madonna di Campagna a Lesa; scenari sulla sponda lombarda: Palazzo Perabò e Villa Frua a Laveno Mombello, Eremo di Santa Caterina a Leggiuno e Oratorio di San Vincenzo a Sesto Calende. La rassegna, giunta alla ventitreesima edizione, punta a diffondere la musica tra i giovani e valorizza le giovani eccellenze musicali attraverso il legame da tempo consolidato con la Fédération Mondiale des Concours Internationaux de Musique.
Nei 18 concerti (inizio sempre ore 21) di musica classica, con aperture a jazz e folk, la Fondazione Gioventù Musicale d’Italia, che ha sede a Milano, presenterà musicisti talentuosi, per lo più giovani, provenienti da tutto il mondo e distintisi nei più importanti concorsi internazionali degli ultimi anni. Tra i tanti nomi di spicco, il pianista Yekwon Sunwoo, che sabato 15 luglio aprirà la stagione a Laveno Mombello, e Umberto Jacopo Laureti, che si esibirà l’11 agosto a Belgirate.
Biglietti: intero euro 12; ridotto (over 65, under 25) euro 10; ingresso gratuito per bambini e ragazzi fino a 14 anni.

SPONDA LOMBARDA
*Sabato 15 luglio, LAVENO MOMBELLO, Palazzo Perabò di Cerro, Yekwon Sunwoo (1° premio Concorso internazionale Van Cliburn di Forth Worth 2017), pianoforte.
*Venerdì 21 luglio, LEGGIUNO, Eremo di Santa Caterina del Sasso, Claudio Astronio (organo) e Marina Bartoli (voce).
*Sabato 22 luglio, LAVENO MOMBELLO, Villa Frua, Victor Julien-Laferrière (1° premio Concorso internazionale Regina Elisabetta di Bruxelles 2017), violoncello, e Théo Fouchenneret, pianoforte.
*Venerdì 28 luglio, LEGGIUNO, Eremo di Santa Caterina, Yu Ying Chen (1° premio Israel International Harp Contest di Tel Aviv 2015), Arpa.
*Sabato 29 luglio, LAVENO MOMBELLO, Palazzo Perabò, I Bassifondi: Simone Vallerotonda (tiorba, chitarra) e Leonardo Ramadori (percussioni).
*Sabato 5 agosto, LAVENO MOMBELLO, Palazzo Perabò, Duo Canino-Ballista: Bruno Canino e Antonio Ballista, pianoforte.
*Sabato 12 agosto, SESTO CALENDE, Oratorio di San Vincenzo, Jacopo Taddei, saxofono, e Samuele Telari, fisarmonica.
*Sabato 19 agosto, LAVENO MOMBELLO, Palazzo Perabò, Quartetto Noûs: Tiziano Baviera, violino, Alberto Franchin, violino, Sara Dambruoso, viola e Tommaso Tesini, violoncello.

SPONDA PIEMONTESE
*Domenica 16 luglio, LESA, Sala consiliare (Società Operaia), Cécile Ensemble: Miriam Caldarini, clarinetto, Michaela Bilikova Bozzato, violino, Ruta Tamutyte, violoncello, e Alessandra Gelfini, pianoforte.
*Giovedì 20 luglio, ARONA, Casa Usellini, Quartetto Lyskamm: Cecilia Ziano, violino, Clara Franziska Schötensack, violino, Francesca Piccioni, viola, e Giorgio Casati, violoncello.
*Domenica 23 luglio, LESA, Santuario della Madonna di Campagna, Lazhar Cherouana, chitarra.
*Giovedì 27 luglio, ARONA, Casa Usellini, Alexander Panfilov (1° premio Concorso internazionale Rina Sala Gallo di Monza 2016), pianoforte.
*Martedì 1 agosto, LESA, Chiesa parrocchiale di San Martino, Mariam Batsashvili (1° premio Concorso internazionale Liszt di Utrecht 2014), pianoforte.
*Giovedì 3 agosto, ARONA, Casa Usellini, Quatuor Zahir (1° premio Concorso Internazionale di Osaka 2017): Guillaume Berceau, sax soprano, Sandro Compagnon, sax alto, Florent Louman, sax tenore, e Joakim Ciesla, sax baritono.
*Martedì 8 agosto, LESA, Sala consiliare (Società Operaia), Duo Bottasso: Simone Bottasso, organetto diatonico, e Nicolò Bottasso, violino. Canti e danze dal Piemonte occitano.
*Giovedì 10 agosto, ARONA, Casa Usellini, Zuzanna Sosnowska (1° premio Concorso Internazionale Lutoslawski di Varsavia 2015), violoncello, e Meri Tschabaschwili, pianoforte.
*Venerdì 11 agosto, BELGIRATE, Chiesa Vecchia, Umberto Jacopo Laureti, pianoforte.
*Giovedì 17 agosto, ARONA, Casa Usellini, Jonathan Fournel (1° premio Concorso Internazionale di Glasgow 2014), pianoforte. 

Torino, metropolitana cardioprotetta

Dotate di defibrillatore le stazioni di Fermi, Porta Susa, Porta Nuova e Lingotto
TORINO palazzo Madama

Si estende in Piemonte il servizio di protezione delle persone colpite da improvviso malore. Dal 21 luglio la metropolitana di Torino, che trasporta ogni giorno più di 150.000 passeggeri e in un anno 38 milioni, è cardioprotetta.
Nelle stazioni di Fermi, Porta Susa, Porta Nuova e Lingotto sono stati installati quattro defibrillatori semiautomatici esterni. La consegna si è svolta nella stazione metropolitana di Torino Porta Susa alla presenza degli assessori della Regione Piemonte, Antonio Saitta, e di Torino, Stefano Gallo.
I defibrillatori sono stati acquistati grazie all’avanzo di gestione del IX Congresso Nazionale Società Italiana Sistema 118, svoltosi a Torino nel 2011, e con il contributo dell’azienda Progetti Srl. La loro donazione rappresenta un ulteriore impulso al potenziamento della rete cittadina per la defibrillazione precoce da parte di Regione, Comune, Anpas e Cri.
Il Piemonte ha varato, da alcuni anni, un progetto di diffusione di defibrillatori. Ne sono stati acquistati 280 e destinati a comuni, luoghi di interesse culturale, associazioni di volontariato, forze dell’ordine, ecc.) e migliaia di cittadini hanno partecipato alla necessaria formazione. In un anno l’Anpas, in qualità di Agenzia formativa regionale Aed (Automated external defibrillator), ha abilitato all’uso del defibrillatore 3.363 persone, fra volontari e personale di enti, aziende e società sportive, attraverso l’organizzazione di 134 corsi. 

Lago Maggiore, checkup della Goletta dei Laghi in Lombardia e Piemonte

Sulla sponda varesina i torrenti Acquanegra, Monvallina, Bardello e Boesio continuano a trasportare reflui non depurati – Il peggioramento dei punti piemontesi accentuato dal meteo degli ultimi giorni

«La situazione del Lago Maggiore, così come quella del Ceresio e del Varese, è frutto dei ritardi con cui in provincia di Varese si è dato corso alla costituzione dell'ATO e alla lentezza con cui i diversi gestori stanno mettendo in condivisione le infrastrutture per arrivare ad una amministrazione unica delle acque. Una situazione paradossale e imbarazzante che purtroppo riguarda non solo i laghi, ma anche i fiumi. Così, mentre sul Ceresio le amministrazioni comunali hanno trovato nell'unità di intenti un modello condiviso per proporre soluzioni per il risanamento delle acque, sul Maggiore da troppi anni si assiste all'inesorabile inquinamento dei torrenti Acquanegra, Monvallina, Bardello e Boesio, tutti affluenti del Verbano, che trasportano reflui non depurati anche dai comuni dell'entroterra».
Così il 12 luglio 2017 a Varese Alberto Minazzi, coordinatore dei circoli del Varesotto di Legambiente, ha commentato i risultati dei monitoraggi di Legambiente sulla sponda lombarda del Lago Maggiore. Presenti Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, Valentina Minazzi, presidente del circolo di Varese, e Stefania Di Vito, responsabile delle attività scientifiche di Goletta dei Laghi, oltre a esponenti di vari enti del territorio.

CAMPAGNA 2017
I campionamenti sono stati effettuati l’8 e 9 luglio sulle due sponde del lago Maggiore e sono stati presentati - l’11 luglio - ad Arona e - il giorno seguente - a Varese. L’equipaggio del Cigno Azzurro ha rilevato, nella zona piemontese, 7 punti inquinati su 9 e, in quella lombarda, 5 su 7.
La Goletta dei laghi prende in esame le foci di fiumi e torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che si trovano lungo le rive dei laghi, punti spesso segnalati dai cittadini attraverso il servizio SOS Goletta (scrivendo a sosgoletta@legambiente.it oppure chiamando 349/4597928). «Quello di Legambiente è un campionamento puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un'istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni» precisa Barbara Meriggetto.
SPONDA LOMBARDA
Sulla sponda lombarda, come già nelle passate edizioni di Goletta dei Laghi, sono risultati “fortemente inquinati” i campioni prelevati a Germignaga, Laveno Mombello, Brebbia e Ispra.
Ad Angera nel torrente presso l’Oasi Bruschera sono state riscontrate cariche batteriche tali da determinare un giudizio di “inquinato”, contrariamente agli ultimi due anni di monitoraggi che avevano attestato una condizione entro i limiti di legge. Rientrano, invece, nei parametri della normativa i campioni prelevati a Laveno Mombello - sul lungo lago presso lo scarico Perabò all’altezza della spiaggia di Cerro - e a Monvalle alla foce del torrente Monvallina.
SPONDA PIEMONTESE  
Nella provincia di Novara i campioni prelevati hanno mostrato cariche batteriche al di sopra dei limiti di legge a Dormelletto, alla foce del rio Arlasca,  presso lo scarico del depuratore e in corrispondenza della stazione di sollevamento presso Via Oberdan, contrariamente a quanto rilevato nella passata edizione;  ad Arona  in corrispondenza di corso Marconi 93  e sul lungolago Caduti di Nassiriya presso scarico fognario (Rio San Luigi).  Rientra,  invece, nei livelli consentiti dalla normativa l’acqua  prelevata a Lesa in corrispondenza di via Vittorio Veneto, confermando quanto registrato  nel 2016.

Nella provincia di Verbania-Cusio-Ossola sono Stresa e Verbania a segnare il  risultato peggiore, presso lo sfioratore di piazza Marconi e la foce del fiume Toce. Entrambi i punti sono risultati “fortemente inquinati” secondo i rilievi dei biologi di Goletta.
Rientra nei limiti di legge, come nella passata edizione della campagna, la foce del torrente San Bernardino a Verbania.
«Quest’anno ci troviamo di fronte a dati che raccontano un peggioramento delle condizioni di inquinamento da batteri fecali nel lago Maggiore sulla  sponda piemontese rispetto alla passata edizione, complici le condizioni meteorologiche degli ultimi giorni» ha dichiarato Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta. «Non abbassiamo, però, la guardia e torniamo a ribadire la necessità di intervenire per migliorare le condizioni croniche del fiume Toce a Verbania e dello sfioratore di piazza Marconi a Stresa, che risultano fortemente inquinati. Un’attenzione particolare va posta al torrente Vevera ad Arona, dove, nonostante il  cartello di divieto, l’area  è  molto frequentata da bagnanti».
MICROPLASTICHE
Per il secondo anno il campionamento di Goletta dei Laghi ha riguardato anche il monitoraggio delle microplastiche. I dati raccolti verranno elaborati nei laboratori di Enea – l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – e presentati in autunno.
L’indagine condotta nel 2016 ha registrato nel lago Maggiore una densità media di oltre 39mila particelle per chilometro quadrato. I campionamenti si sono concentrati nella parte meridionale del bacino, individuando cinque stazioni per un totale di 7 calate della manta.
La maggiore densità di particelle su chilometro quadro è stata riscontrata nel transetto tra Dormelletto, Arona e Angera, porzione del lago, che subisce la presenza del torrente Vevera (mostra una situazione d’inquinato cronico dalle analisi di Goletta dei Laghi, a causa di problemi di depurazione delle acque fognarie).
L’indagine del 2016 sull’inquinamento da microparticelle di plastica ha registrato una presenza media di 40.396 particelle per chilometro quadrato nelle acque di tutti i bacini esaminati, nonostante le loro diversità morfologiche ed ecosistemiche.

RISULTATI MONITORAGGIO 2017 NEL LAGO MAGGIORE
I prelievi vengono eseguiti dalla squadra di tecnici di Legambiente e i campioni per le analisi microbiologiche sono conservati in barattoli sterili in frigorifero, fino al momento dell'analisi, che avviene nel laboratorio mobile entro le 24 ore dal prelievo. Come da normativa, "il punto di monitoraggio è fissato dove si prevede il maggior afflusso di bagnanti o il rischio più elevato di inquinamento in base al profilo delle acque di balneazione". I parametri presi in considerazione sono gli stessi previsti per i controlli sulla balneazione in base al Decreto Legislativo del 30 maggio 2008 n° 116.
LOMBARDIA (Provincia Varese): inquinati 5 punti su 7
*GERMIGNAGA, foce canale presso Lido comunale, fortemente inquinato;
*LAVENO MOMBELLO, foce torrente Boesio, fortemente inquinato;
*LAVENO MOMBELLO, Lago, presso scarico lungolago Perabò, spiaggia di Cerro, entro i limiti;
*MONVALLE, foce torrente Monvallina, entro i limiti;
*BREBBIA, foce torrente Bardello, fortemente inquinato;
*ISPRA, foce torrente Acqua Negra, fortemente inquinato;
*ANGERA, torrente presso Oasi Bruschera, inquinato.
PIEMONTE: inquinati 7 punti su 9
*VERBANIA (Vco), foce torrente San Bernardino, entro i limiti;
*VERBANIA (Vco), foce fiume Toce, fortemente inquinato;
*STRESA (Vco), Lago, presso sfioratore piazza Marconi, fortemente inquinato;
*LESA (No), Lago, in corrispondenza di via Vittorio Veneto 31, entro i limiti;
*ARONA (No), Lago, in corrispondenza di corso Marconi 93, inquinato;
*ARONA (No), Lungolago Caduti di Nassiriya presso scarico fognario (Rio San Luigi), inquinato;
*ARONA (No), Foce torrente Vevera, presso lido (via De Gasperi) Inquinato
*DORMELLETTO (No), Foce rio Arlasca (scarico depuratore) Inquinato
*DORMELLETTO (No), Lago, in corrispondenza della stazione di sollevamento presso via Oberdan, inquinato.
**Legenda:
-INQUINATO: Enterococchi intestinali maggiore di 500 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 1000 UFC/100ml;
-FORTEMENTE INQUINATO: Enterococchi Intestinali maggiore di 1000 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 2000 UFC/100ml. 

(Altre sull'argomento in Sezione Cronache)

Da Venezia a Torino, avanza la pista ciclabile lungo il Po

Costituito il Tavolo tecnico per la realizzazione della ciclovia attraverso Veneto, Emilia, Lombardia e Piemonte

Ci sono i soldi nella Legge di Stabilità 2016 (91 milioni di euro per tutte le ciclovie nazionali). C’è il Protocollo di intesa del 27 luglio 2016 tra Governo (Mit e Mibact) e regioni. Ora a Cremona, il 10 febbraio 2017, ha preso il via il Tavolo tecnico per la realizzazione del progetto, composto da un referente per ogni Regione, per il Politecnico di Milano e per Infrastrutture Lombarde spa, incaricata di eseguire il progetto di fattibilità tecnico-economica.
La ciclovia 'VenTo', la pista ciclabile che, con i suoi 679 chilometri, collega Venezia a Torino lungo il corso del Po attraverso Veneto, Emilia, Lombardia e Piemonte, 12 province, 121 comuni e 20 aree protette, ha fatto un’altra tappa. Il Tavolo tecnico ha raccolto proposte di modifica e aggiornato lo stato di fatto del tracciato. Le indicazioni saranno vagliate e, se migliorative e più vantaggiose, accolte.

Domodossola, la "leggerezza" prende il volo

Dal 21 al 24 settembre decolla “Domosofia, Festival delle Idee e dei Saperi”- Oltre 20 appuntamenti dall'impresa alla filosofia, dalla psicologia, medicina e scienza allo sport, musica, moda e giornalismo

Un incontro per studenti, giovedì 21 settembre, con Anastasia Buda di Samsung Italia e la giovanissima web talent Elisa Maino su "Amici di click, social senza paura". E poi, nelle quattro giornate di incontri, dibattiti, laboratori ed esibizioni artistiche di “Domosofia, Festival delle Idee e dei Saperi“ in programma dal 21 al 24 settembre a Domodossola (VCO), appuntamenti anche con lo psichiatra Eugenio Borgna, il filosofo Umberto Galimberti, il neuroscienziato Giovanni Frazzetto, ma anche l'alpinista Silvio Mondinelli, i campioni di scialpinismo Damiano Lenzi e di Ultra Trail Giulio Ornati, il giornalista sportivo Alberto Cerruti.
Ma Domosofia, organizzato dalla Città di Domodossola in collaborazione con l'Associazione Turistica Pro Domodossola e l'Associazione De Claritate Mentis, non finisce certo qui. In cartellone più di venti appuntamenti, gratuiti e aperti a tutti, uniti dal filo conduttore della "leggerezza" per scoprire come, attraverso e all'insegna di essa, si possa guardare alla vita nella sua complessità.
Studio, lavoro, amore, media, alimentazione saranno affrontati con donne e uomini dei mondi più diversi, dall'impresa alla filosofia, ma anche psicologia, medicina e scienza, sport, musica, moda e giornalismo. Interverranno la cantante dei Dirotta su Cuba Simona Bencini, la giornalista e scrittrice Fabiana Giacomotti, il direttore delle risorse umane del World Economic Forum Paolo Gallo.
Accanto ai dibattiti, le quattro giornate di Domosofia saranno animate da laboratori, concerti, giochi e teatro di strada, che coinvolgeranno adulti e bambini. Spazio anche alla leggerezza in cucina con la vicepresidente di Slow Food Cinzia Scaffidi, lo chef Giorgio Bartolucci, Massimo Sartoretti, ristoratore, e un confronto tra gli chef Matteo Sormani di Walser Schtuba e Andrea Ianni.
Sono queste solo alcune occasioni di incontri. Per il programma completo: www.domosofia.it 

Piemonte e Valle d’Aosta, apertura straordinaria di 500 beni ecclesiastici

Il 23 e 24 settembre porte aperte nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio Culturale
Emanuele_Fusco_Susa - Cattedrale

Porte aperte, il 23 e il 24 settembre 2017, a mostre, concerti, eventi teatrali in cinquecento monasteri, pievi, santuari, chiese, musei diocesani di Piemonte e Valle d’Aosta. In occasione delle Giornate europee del patrimonio culturale i visitatori potranno accedere, in via straordinaria, ai beni ecclesiastici grazie al progetto Città e Cattedrali, ideato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e dalle Diocesi delle due regioni in collaborazione con la Regione Piemonte e gli organi periferici del MIBACT.
L’iniziativa porte aperte, un festival del sistema interregionale dei beni culturali ecclesiastici, è in linea con il tema "Dal conflitto all’inclusione” che sta segnando, in questo anno, tutta l’attività del progetto Città e Cattedrali tra i cinquecento anni dalla Riforma e la celebrazione dell’anno internazionale del turismo sostenibile.
VISITE PERSONALIZZATE
Il sistema di Città e Cattedrali attualmente si articola in cinquecento luoghi aperti, itinerari, sedici tematismi artistici, nove categorie architettoniche, ed è animato da oltre mille volontari diocesani a cui si aggiungono più di mille volontari delle associazioni laiche. Sua cifra sarà l’avvio della sperimentazione di un sistema di apertura automatizzata dei Beni culturali ecclesiastici che consenta, in condizioni di sicurezza, di effettuare delle visite in assenza di un presidio umano.
Il sito (www.cittaecattedrali.it) offre tutto l’anno la possibilità di costruire itinerari di visita personalizzati.  Attraverso la funzione  è possibile creare il proprio percorso di visita del tempo a disposizione e delle preferenze storico-artistiche-devozionali.
SPERIMENTAZIONE APERTURA AUTOMATIZZATA
Per offrire una opportunità in più di accesso alle tante testimonianze d’arte sacra diffuse sul territorio, la Consulta regionale per i Beni culturali ecclesiastici del Piemonte e della Valle d’Aosta e la Fondazione CRT hanno deciso di avviare una sperimentazione per l’apertura automatizzata di due beni pilota: la cappella di San Bernardo di Aosta a Piozzo in provincia di Cuneo (Diocesi di Mondovì) e la Cappella di San Sebastiano a Giaveno (Diocesi di Torino).
La sperimentazione, finanziata dalla Fondazione CRT e ideata con la Consulta per i Beni culturali ecclesiastici, è realizzata dall’agenzia di comunicazione digitale Showbyte di Torino in collaborazione con Intelligentia, società specializzata in informatica aerospaziale e automazione industriale, per la sensoristica e la trasmissione dati.
A Giaveno il recente ritrovamento di un affresco quattro-cinquecentesco, che narra la storia di San Sebastiano e che adorna la parete di fondo della chiesa, ne ha fatto l’edificio religioso locale più antico. Il San Bernardo d’Aosta a Piozzo, invece, è la struttura muraria in laterizio a vista della fine del ‘300, che si alza sul basamento di una antica torre da guardia eretta intorno al Mille.
INNOVAZIONE E NUOVE TECNOLOGIE
Dal portale www.cittaecattedrali.it sarà possibile prima identificarsi e poi prenotare la visita.
Dopo aver scaricato un’applicazione per Ios e Android sul proprio smartphone si potrà quindi accedere alle Cappelle. Il visitatore davanti all’edificio inquadrerà un QR e sarà identificato tramite l’applicazione e la georeferenziazione. Si aprirà automaticamente una porta dotata di maniglione antipanico e rallentatore di chiusura.
Accedendo all’interno, troverà un meccanismo multimediale che, dopo aver esercitato un’opzione tramite una pulsantiera per scegliere una lingua tra le quattro, inizierà la narrazione storico-artistico-devozionale. La narrazione sarà valorizzata, oltre che dalla voce narrante, anche dalle luci mobili di un sistema di micro proiettori.
Alla fine, quando il visitatore lascerà l’edificio, la porta si chiuderà automaticamente.
Un sistema di controllo rileverà le persone presenti all'interno del luogo verificandone il numero rispetto alla prenotazione, memorizzerà l’immagine delle facce per la sicurezza e la protezione del bene e, con un sistema di sensoristica, saranno veicolati ad un server centrale i dati sulla temperatura, l’umidità e le vibrazioni sismiche oltre a individuare, tramite confronto di immagini incrementali, eventuali vandalismi o modifiche dell’affresco, allarmando in quel caso i referenti per la custodia.
Il portale sarà il fulcro informativo, identificativo e comunicativo del progetto che entro l’anno sarà accessibile dai visitatori. 

Isola Bella, in ascensore a Palazzo Borromeo

Trovata soluzione tecnica tra rispetto architettonico e accesso delle persone con difficoltà motorie
immagine Studio ESSECI

Sul lago Maggiore conciliate le esigenze di rispetto architettonico e accesso delle persone con handicap motori in una delle più incantevoli bellezze del patrimonio italiano. Inserire un ascensore in un ambiente storico, fortemente connotato e delicato come il Palazzo Borromeo sull’Isola Bella, sembrava un’impresa ai limiti del possibile e invece è stata superata.
Dopo molte difficoltà dovute all’esigenza di rispettare l’architettura seicentesca, si è finalmente trovata una soluzione tecnica in accordo con la Soprintendenza ai Beni Architettonici del Piemonte. Nei mesi di chiusura del palazzo al pubblico i principi Borromeo hanno installato un ascensore, che consentirà l’accesso a gran parte del palazzo.
Dal 24 marzo 2017, apertura della nuova stagione turistica, la visita sarà più facile. «Per noi è il raggiungimento di un obiettivo importante» ha dichiarato la principessa Marina Borromeo Arese nell’annunciare il completamento del progetto. «Purtroppo il Palazzo, ma vale anche per i giardini e per l’intera Isola, non è certo stato pensato per facilitare l’accesso ai portatori di handicap, ma per fortuna la tecnologia ci viene incontro. È nostra volontà raggiungere un ragionevole superamento delle barriere architettoniche, pur sapendo che un tesoro così perfetto e allo stesso tempo meravigliosamente fragile, com’è l’Isola Bella, merita anch’esso il massimo rispetto». 

Piemonte, la Venere di Torino dai Musei Reali in Georgia

Con quelle di Berlino e di una collezione privata ginevrina è una delle tre attribuibili a Botticelli
Venere, 1490 circa, Musei Reali Torino

Con quella di Berlino e quella già in collezione privata a Ginevra è una delle tre Veneri attribuibili a Sandro Botticelli o alla sua bottega. È la Venere di Torino, che dal 4 ottobre al 30 novembre 2017 sarà esposta a Tbilisi, in Georgia, come rappresentante dell’Italia per il progetto Valori universali. Ai Musei Reali di Torino rimarrà in mostra fino al 28 settembre.
Con l’arrivo dell’autunno uno dei tesori più preziosi di proprietà dei Musei Reali riprende il suo tour come ambasciatore della cultura italiana nel mondo. A Tbilisi sarà collocato in una sala unica della Galleria del Museo Nazionale Georgiano. Il viaggio in Georgia s’inserisce tra le celebrazioni del venticinquesimo anniversario del ristabilimento delle relazioni diplomatiche italo-georgiane all’indomani dell’indipendenza georgiana nel quadro della dissoluzione dell’Urss..
BOTTICELLI E LE SUE VENERI
La Venere di Torino proviene dalla collezione Gualino. La prima traccia del dipinto risale al 1844, quando fu acquistata da un reverendo inglese, che in seguito la cedette a un barone. L’opera si pensava perduta nell’incendio della casa di quest’ultimo, ma fu ritrovata dagli eredi da cui la acquistò il grande collezionista biellese Riccardo Gualino. Nel 1930 la Venere divenne patrimonio della Galleria Sabauda, dove è possibile ammirarla quando l’opera, spesso chiesta in prestito ai Musei Reali, non si trova in giro per il mondo.
«La genesi della Venere di Torino – spiegano dai Musei Reali - è senz’altro da ricercarsi in La nascita di Venere, oggi custodita presso gli Uffizi di Firenze. Quest’ultima ottiene da subito un grandissimo successo, tanto che già all’epoca la committenza chiese che venissero realizzate altre immagini di questa straordinaria bellezza femminile».
Botticelli sceglie di ritrarre esclusivamente la figura della Venere, la fa stagliare sullo sfondo nero, quasi una scultura vivente; tra queste abbiamo tre testimonianze che sono arrivate fino a noi attribuibili a Sandro o alla sua bottega. Già durante la vita dell'artista, il mercante fiorentino Antonio Billi scriveva come Botticelli dipingesse bellissime donne nude e Giorgio Vasari, nelle sue Vite, confermava la testimonianza con queste parole: «Per la città, in diverse case fece tondi di sua mano, e femmine ignude assai». Solo tre Veneri sopravvivono, attribuibili a Sandro o alla sua bottega: la Venere di Berlino, quella di Torino e una già in collezione privata a Ginevra.